
"Io contro la Matematica. Da una parte ci sono io, con le mie emozioni, il mio calore e anche con la mia impulsività. Dall'altra c'è lei, fredda, calcolatrice, razionale, spietata: siamo due mondi paralleli, viaggiamo nella stessa direzione, ma non ci incontreremo mai." Le parole di questo ragazzo di terza liceo, esprimono fin troppo bene l'idea di matematica che fino a qualche anno fa accompagnava i lunghi pomeriggi di studio in preparazione dell'interrogazione di turno. In realtà credo che la "colpa" (se di colpa si può parlare) di tale atteggiamento fosse da attribuire alle persone che me la presentavano giorno dopo giorno, anno dopo anno. Tutto questo unito ad uno scarso impegno facevano di me un autentico disastro in materia. Le cose sono cominciate a cambiare con l'università, quando da autodidatta, mi cimentavo in equazioni e studi di funzioni tanto per tenere allenato il cervello ed evitare catastrofi future... Attraverso questo lavoro ho avuto modo di scoprire una matematica diversa, potrei definirla "più gentile", al passo con i miei tempi di "applicazione", più rispettosa delle mie difficoltà. "Un buon rapporto con la matematica nasce proprio dal desiderio di conoscerla". Ecco, adesso è questa la rase che meglio mi rappresenta.
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