sabato 3 maggio 2008

BRAIN TRAINER: GINNASTICA PER LA MENTE

Nonstante le mie scarse abilità logiche, quasi tutti i mesi mi ostino a comprare "Focus BrainTrainer", perchè sono convinta che prima o poi, a forza di esporre la mia mente a questo mondo così misterioso e affascinante, imparerò qualcosa. Inoltre ho scoperto che stanno facendo una ricerca sugli effetti del brain training. Ecco qualche risultato:
- gli esercizi di training mentale migliorano le prestazioni cerebrali e ritardano il declino;
- il gioco, stimolando la motivazione e la gratificazione, rende gli esercizi di training più efficaci;
- per un buon fitness cerebrale sono importanti anche altri fattori, quali l’esercizio fisico (lo sport aiuta a prevenire le malattie cerebrovascolari, come l’ictus), la vita sociale, la musica.
Dunque, non mi resta che continuare a perseverare nella mia convinzione di farcela e di sperare in qualche risultato positivo.

giovedì 1 maggio 2008

ALBERO GENEALOGICO

GenoPro è un software per costruire graficamente alberi genealogici. Di semplice utilizzo anche per chi non è pratico né di genogrammi né di computer, si trova in distribuzione gratuita su Internet nella sua versione più semplice. Questo programma consente di rappresentare qualsiasi tipo di albero genealogico, anche i più articolati, offrendo molteplici opzioni di scelta sia come informazioni da inserire, sia come modalità grafiche da utilizzare. Una volta terminata la costruzione dell'albero genealogico, il file può essere salvato come immagine e quindi essere inserito in un documento Word, Power Point o qualsiasi altro programma di Windows. Il programma permette di inserire delle immagini legate ad ogni individuo o gruppo di individui; inoltre è in grado di stendere dei report relativi alla famiglia rappresentata in diverse lingue. Un'altra possibilità offerta da GenoPro è di ottenere dati statistici sintetici relativi alla storia della famiglia, in particolare rispetto agli eventi significativi del ciclo di vita.

mercoledì 30 aprile 2008

CONSIGLI PER L'APPRENDIMENTO

"Come si diventa bravi in matematica?"
Ecco le risposte trovate sul web di alcuni bambini della scuola primaria:

"Per me, la matematica è una cosa un po' strana; una cosa che ha un senso logico, ma se ci pensi ti sembra non possa averlo.La matematica è come un gioco, un immenso gioco con un'infinità di regole. Molti pensano che la matematica sia una stupidaggine fatta solo per impensierire gli studenti, invece se ci riflettiamo ci sono giochi che piacciono solo a poche persone e la matematica è semplicemente uno di uno di questi.Io non so di preciso come si diventa bravi in questa materia ma una cosa la posso assicurare: prendete tutto in allegria e arriverete lontano!" (Giacomo)

"Secondo me per diventare bravi in matematica occorre:
1. studiare
2. imparare a fare calcoli molto difficili
3. ascoltare l'insegnante
4. non giocare o parlare quando il prof. spiega
5. non avere fretta
6. avere forza di volontà e ripetere quello che si è capito
7. se non si capisce qualcosa farselo rispiegare.
Questa è la mia opinione." (Stefania)

"Secondo me per diventare bravi in matematica bisogna impegnarsi, studiare capire le principali regole; ma soprattutto bisogna prenderla come un gioco, per esempio io mi diverto molto a fare i compiti. Riflettendoci e provando diventa anche una specie di sfida. Per migliorare devi seguire bene le spiegazioni di chi ha più esperenza di te, inoltre devi però avere l'indole per la matematica e la voglia di imparare e scoprire cose nuove. Devi essere convinto delle tue capacità e provare e riprovare una cosa finchè non sei arrivato al fine. Questi sono i metodi che uso per cercare di migliorare sempre di più." (Giulia)


...Beata innocenza...

IO E LA SIGNORA MATEMATICA

"Io contro la Matematica. Da una parte ci sono io, con le mie emozioni, il mio calore e anche con la mia impulsività. Dall'altra c'è lei, fredda, calcolatrice, razionale, spietata: siamo due mondi paralleli, viaggiamo nella stessa direzione, ma non ci incontreremo mai." Le parole di questo ragazzo di terza liceo, esprimono fin troppo bene l'idea di matematica che fino a qualche anno fa accompagnava i lunghi pomeriggi di studio in preparazione dell'interrogazione di turno. In realtà credo che la "colpa" (se di colpa si può parlare) di tale atteggiamento fosse da attribuire alle persone che me la presentavano giorno dopo giorno, anno dopo anno. Tutto questo unito ad uno scarso impegno facevano di me un autentico disastro in materia. Le cose sono cominciate a cambiare con l'università, quando da autodidatta, mi cimentavo in equazioni e studi di funzioni tanto per tenere allenato il cervello ed evitare catastrofi future... Attraverso questo lavoro ho avuto modo di scoprire una matematica diversa, potrei definirla "più gentile", al passo con i miei tempi di "applicazione", più rispettosa delle mie difficoltà. "Un buon rapporto con la matematica nasce proprio dal desiderio di conoscerla". Ecco, adesso è questa la rase che meglio mi rappresenta.



martedì 29 aprile 2008

IMPARARE LE TABELLINE

Dovendo recensire un testo scolastico di matematica, ho scelto questo sussidiario di Camillo Bortolato, insegnante e autore di numerosi testi per l'insegnamento della matematica nella scuola primaria per Erickson, perchè ne ho potuto constatare l'efficacia di utilizzo durante il periodo di Tirocinio. La peculiarità di tale strumento è quella di basarsi sull'utilizzo di associazioni visivo-foniche facilitanti, per imparare più velocemente le tabelline. Il testo è strutturato in una serie di schede operative illustrate, che si basano sulla memoria visiva e sull’apprendimento associativo, in cui assumono un ruolo fondamentale le immagini e le parole "gancio", in grado di facilitare la rievocazione della risposta giusta, che aiutano l’alunno sia per la somiglianza visiva che per l’assonanza con il risultato corretto. Le numerose illustrazioni sono vicine al mondo del bambino per favorire la memorizzazione mediante il ricorso a contenuti emozionali tipici. Il percorso didattico si sviluppa in successive tappe di fading, nelle quali i legami associativi con gli aiuti visivi e fonici si riducono progressivamente e scompaiono, per far giungere il bambino a una risposta automatizzata. Completano il volume numerosi esercizi di consolidamento e verifica dell’apprendimento.

Sfoglia il libro:










lunedì 28 aprile 2008

MATEMATICA QUOTIDIANA

"Ma cosa mi interessa a me delle operazioni, che tanto uso la calcolatrice..." dice l'annoiato bambino rivolto all'esausta maestra che cerca di fornirgli motivazioni valide affinchè si concentri sul compito proposto.
Situazione ben nota per gli addetti ai lavori che tra un aggiornamento e l'altro cercano di trovare risposte plausibili per le stimolanti richieste degli alunni.
Eppure la matematica, insieme ad altre discipline, si presta immediatamente ad un utilizzo concreto delle conoscenze appena apprese. Basti pensare al supermercato. Quando il bambino vi si reca con la madre, ha la possibilità di assistere alla"versione pratica" della matematica: prezzi da confrontare, resti da verificare, sconti da valutare, numero di prodotti da acquistare. Oppure mentre indaffarato gioca con l'amichetto a scambiarsi le figurine, deve stare bene attento a realizzare uno scambio equo e a valutare le eventuali offerte che gli vengono proposte.
Spostandoci invece sul versante dell'adulto, ci troviamo di fronte all'imbarazzo della scelta: si passa dall'economia domestica ai conti del mutuo da pagare, dalla quantità di farina da mettere nella torta alla lettura della bolletta del telefono, dalle previsioni dei sondaggi ai risultati delle elezioni politiche. A tal proposito ecco un esempio:




sabato 26 aprile 2008

"IMAGINATION IS MORE IMPORTANT THAN KNOWLEDGE"

"Mi piace guardare alla matematica più come un'arte che come una scienza, perché l'attività dei matematici, che creano costantemente, è guidata ma non controllata dal mondo esterno dei sensi; quindi assomiglia, io credo, in realtà all'attività di un artista, di un pittore. Proprio come non si può essere pittore senza una certa tecnica, così non si può essere un matematico senza il potere della ragione accuratamente giunto a un certo punto. Tuttavia queste qualità, fondamentali, non fanno un pittore o un matematico degno di questo nome, né in verità sono i fattori più importanti. Altre qualità di una specie più sottile, alla cui vetta vi è in entrambi i casi l'immaginazione, creano un buon artista o un buon matematico."

(Bocher, Bulletin of the American Mathematical Society 11 1904)

...Ma la scuola le sa queste cose?...

venerdì 25 aprile 2008

UNA MENTE GIOCOSA

John Nash è quello che per definizione viene definito un genio, dal latino genius, voce del verbo, generare, creare. Si legge infatti nella sua biografia: "Matematico statunitense, nato nel 1928 a Bluefield, tra i matematici più brillanti e originali del Novecento. Ha rivoluzionato l'economia con i suoi studi di matematica applicata alla "Teoria dei Giochi", vincendo il premio Nobel per l'economia nel 1994. Geniale e raffinato matematico puro, ha sempre avuto un'abilità poco comune nell'affrontare i problemi da un'ottica nuova e impensabile per gli altri, trovando soluzioni incredibilmente eleganti a problemi complessi nonostante il peso della schizofrenia."
Che la chiave di tutto sia nel vedere ciò che tutti hanno visto, e nel pensare ciò che nessuno ha pensato?

IL VIAGGIO

"Che partire, non è solamente partire, partire e tornare.
E' imparare le lingue degli altri, imparare ad amare."
(Fiorella Mannoia)
Il viaggio. Il viaggio e la strada. Il viaggio, la strada e la meta.

Il viaggio che comincio oggi (ma che in realtà è cominciato ad ottobre), nasce dall'idea di scoprire e ri-scoprire la conosciutissima ma altrettanto temutissima Signora Matematica, con lo scopo di rivivere storie fatte di cadute, di inciampi e di risollevamenti che hanno aiutato l'uomo a essere sempre più coscente di se stesso e della sua intelligenza. Storie non soltanto mie, ma anche di persone comuni che hanno fatto della matematica uno stile di vita e di persone che hanno cambiato il modo di vedere e di pensare della e alla Matematica.
Dunque, ora che tutto o quasi è stato detto: zaino in spalla e che l'avventura abbia inizio!!!